Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa:

 

“Confesercenti torna condivisibilmente a denunciare il disastro che l’eccesso di tassazione sugli immobili non abitativi locati sta determinando nelle attività commerciali. Stime di Confedilizia dimostrano come il proprietario di un negozio affittato veda eroso dalle imposte statali e locali (Irpef, addizionali comunale e regionale Irpef, Imu, Tasi, imposte di registro e di bollo) anche l’80 per cento del canone di locazione nominalmente percepito, senza contare le spese.

E’ bene ricordare che tutto ciò è la conseguenza di due misure varate sotto il Governo Monti, ma alle quali i successivi Governi non hanno posto rimedio: da un lato, l’aumento del 62 per cento delle rendite catastali ai fini Imu (e poi Tasi) e, dall’altro, la riduzione al 5 per cento della quota di spese deducibili dal reddito da parte dei proprietari-locatori (rispetto ad un onere stimabile nel 30 per cento).

Se non si interverrà urgentemente con un’azione di detassazione del settore, il commercio non potrà mai risollevarsi e la desertificazione delle nostre città non si fermerà, continuando a produrre conseguenze gravissime anche in termini di degrado e di riduzione della sicurezza dei cittadini”.

Allegata tabella

Roma, 28 dicembre 2015

UFFICIO STAMPA

Start typing and press Enter to search