COMUNICATO STAMPA

 La Direttiva UE 27/12 sancisce il ruolo fondamentale dell’efficienza energetica, come strumento strategico per risolvere i problemi dell’Unione Europea in relazione alla dipendenza delle risorse energetiche e alla necessità di limitare l’effetto serra e ridurre il consumo dell’energia del 20% entro il 2020; migliorare la prestazione energetica giacché gli immobili costituiscono il 40% del consumo finale di energia; aumentare il tasso delle ristrutturazioni immobiliari.

A tale Direttiva è stata data attuazione in Italia con il Decreto Legislativo n. 102/2014 che ha demandato a norma tecnica, la UNI10200, gli aspetti tecnico-applicativi attinenti alla contabilizzazione del calore e termoregolazione.

La UNI 10200, rivisitata e sottoposta all’esame pubblico, necessita di ulteriori correttivi al fine di dare compiuta attuazione agli inviti dell’Unione Europea in ambito di risparmio energetico, correttivi proposti da un documento congiunto e firmato dai rispettivi Presidenti di Ape Confedilizia Torino, Collegio Costruttori edili – Ance Torino, Collegio Geometri della Provincia di Torino, Collegio Provinciale FIAIP Torino e AGIAI.

Le proposte di modifica sono le seguenti:

a)Effettuare il riparto dei consumi involontari sulla base della tabella metri cubi o millesimi di riscaldamento previsti a corredo del regolamento condominiale;

b)Prevedere coefficienti correttivi minori di 1 da applicare ai consumi registrati per quelle unità che sono più energivore a causa della presenza di elementi d’involucro critici dal punto di vista delle dispersioni e la cui coibentazione sarebbe un onere condominiale (pilotis, sottotetti, ecc.). Per contro dovranno essere applicati coefficienti correttivi maggiori di 1 alle restanti unità immobiliari. Tali correttivi dovranno essere poi eliminati una volta eseguite le opere di coibentazione di detti punti critici, La logica potrebbe essere quella di calcolare il surplus di fabbisogno termico delle unità confinanti con detti elementi, dovuto alla loro mancata coibentazione, e il meccanismo dei coefficienti dovrà essere tale da ripartire detto surplus su tutte le unità immobiliari in base ai millesimi di proprietà (millesimi impiegati per il riparto delle spese straordinarie). Senza tale accorgimento di fatto si assisterebbe alla stasi di tutti gli interventi di coibentazioni delle parti comuni, i cui effetti però sarebbero maggiormente a vantaggio delle unità che vi confinano. Ciò poichè la maggioranza delle unità non sono a contatto con detti elementi e quindi voterebbero contro tali interventi in assemblea condominiale, determinando di fatto un rallentamento/stasi del processo di efficientamento dell’immobile, situazione in contrasto con la Direttiva 2012/27/UE.

c) Prevedere una quota di temperatura minima a cui tutte le unità dovrebbero rimanere. Ciò per minimizzare il fenomeno del riscaldamento parassita – unità che non scendono mai sotto determinati livelli di temperatura anche con terminali impiantistici sempre spenti, in quanto beneficiano del calore guadagnato dalle unità confinanti, fenomeno largamente diffuso in quanto, prima del D.LGS 311/06 non erano previste per legge le coibentazioni delle superfici di separazione tra le varie unità immobiliari. Calcolata detta temperatura, effettuare il calcolo del fabbisogno energetico (e quindi economico) per mantenere detta temperatura in tutto l’edificio ed assoggettare detta spesa ad una ripartizione a metri cubi/millesimi di riscaldamento.

d) Prevedere, per le spese connesse all’emissione termica relativa alle colonne montanti a vista all’interno degli ambienti (allo stato originale – considerando a vista anche quelle che nel tempo, per azioni individuali, sono state coperte), un riparto spese in base all’effettiva presenza all’interno delle unità di dette tubazioni.

Scarica il testo integrale del documento congiunto

 

 

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